MUDHONEY

venerdì 15 Maggio

APERTURA PORTE: 20:30
BARTON CARROL: 21:00-21:30
WHITE HILLS: 21:50-22:50
MUDHONEY: 23:20-00:50

Direttamente da Seattle, sono in arrivo i Mudhoney, band portante del movimento grunge degli anni Novanta ancora in splendida forma!
L’Aprile 2013 ha segnato il venticinquesimo anniversario sia dei Mudhoney che della Sub Pop Records e non c’è altra band, passata, presente o futura, che possa rappresentare altrettanto adeguatamente l’etichetta. Nirvana, Saint Etienne e Fleet Foxes sono certo nomi eccezionali, ma nessun altro gruppo è stato in grado di avere un vigore così costante come quello dei Mudhoney, e mai nessuno ci è andato vicino.  Attraverso cinque lustri, i loro ghigni sarcastici sono rimasti sulle loro facce, ormai brizzolate, anche quando volavano bottiglie vuote o scarpe a pochi centimetri dalle loro teste.
 I Mudhoney ci hanno donato anche Vanishing Point. Non è il loro primo album, né il terzo, né il settimo. Vanishing Point è il nono album in studio dei Mudhoney, un’impresa notevole per qualsiasi band. In un’epoca in cui solo le novità riescono a sopravvivere, e comunque, mai per più di qualche settimana, che cosa potranno mai avere i Mudhoney da offrire? Che cosa mai avranno ancora da dire, dopo 25 anni? Molto. Mentre molti gruppi originariamente associati con il movimento grunge si sono sciolti, persi, riuniti come gusci vuoti della loro identità passata o sono scomparsi completamente, i Mudhoney hanno continuato a creare suoni garage, infusi di punk e sonorità psycho-blues, ignorando le mode del momento in favore di musiche energiche, con bassi martellanti e la voce inimitabile di Mark Arm. Vanishing Point è ricco del fervore del passato, ma la band non si maschera dietro ad una facciata da teenager pieni di birra che vagano per i corridoi di un liceo. Queste canzoni sono state scritte dal punto di vista di una band che ha superato con successo le fatiche del mondo del rock ‘n’ roll, e che è sopravvissuta per raccontarlo, con un grosso bagaglio di saggezza e humor. I Mudhoney sono ora sufficientemente sofisticati, ma lo fanno sotto forma di canzoni punk rock. La vera musica rock senza inibizioni è sempre più difficile da trovare, oggigiorno, ma i Mudhoney rendono la ricerca più semplice, non solo perché sono la band principale di una delle più grandi etichette nella storia delle etichette discografiche, ma anche perché scrivono canzoni che ti si fissano in testa e ci rimangono per molto, molto a lungo. Vanishing Point non è solo un altro nome nella loro impressionante lista di album, ma è una specie di bomba rock ‘n’ roll moderna di cui tutti abbiamo bisogno.

MUDHONEY

venerdì 15 Maggio

APERTURA PORTE: 20:30
BARTON CARROL: 21:00-21:30
WHITE HILLS: 21:50-22:50
MUDHONEY: 23:20-00:50

Direttamente da Seattle, sono in arrivo i Mudhoney, band portante del movimento grunge degli anni Novanta ancora in splendida forma!
L’Aprile 2013 ha segnato il venticinquesimo anniversario sia dei Mudhoney che della Sub Pop Records e non c’è altra band, passata, presente o futura, che possa rappresentare altrettanto adeguatamente l’etichetta. Nirvana, Saint Etienne e Fleet Foxes sono certo nomi eccezionali, ma nessun altro gruppo è stato in grado di avere un vigore così costante come quello dei Mudhoney, e mai nessuno ci è andato vicino.  Attraverso cinque lustri, i loro ghigni sarcastici sono rimasti sulle loro facce, ormai brizzolate, anche quando volavano bottiglie vuote o scarpe a pochi centimetri dalle loro teste.
 I Mudhoney ci hanno donato anche Vanishing Point. Non è il loro primo album, né il terzo, né il settimo. Vanishing Point è il nono album in studio dei Mudhoney, un’impresa notevole per qualsiasi band. In un’epoca in cui solo le novità riescono a sopravvivere, e comunque, mai per più di qualche settimana, che cosa potranno mai avere i Mudhoney da offrire? Che cosa mai avranno ancora da dire, dopo 25 anni? Molto. Mentre molti gruppi originariamente associati con il movimento grunge si sono sciolti, persi, riuniti come gusci vuoti della loro identità passata o sono scomparsi completamente, i Mudhoney hanno continuato a creare suoni garage, infusi di punk e sonorità psycho-blues, ignorando le mode del momento in favore di musiche energiche, con bassi martellanti e la voce inimitabile di Mark Arm. Vanishing Point è ricco del fervore del passato, ma la band non si maschera dietro ad una facciata da teenager pieni di birra che vagano per i corridoi di un liceo. Queste canzoni sono state scritte dal punto di vista di una band che ha superato con successo le fatiche del mondo del rock ‘n’ roll, e che è sopravvissuta per raccontarlo, con un grosso bagaglio di saggezza e humor. I Mudhoney sono ora sufficientemente sofisticati, ma lo fanno sotto forma di canzoni punk rock. La vera musica rock senza inibizioni è sempre più difficile da trovare, oggigiorno, ma i Mudhoney rendono la ricerca più semplice, non solo perché sono la band principale di una delle più grandi etichette nella storia delle etichette discografiche, ma anche perché scrivono canzoni che ti si fissano in testa e ci rimangono per molto, molto a lungo. Vanishing Point non è solo un altro nome nella loro impressionante lista di album, ma è una specie di bomba rock ‘n’ roll moderna di cui tutti abbiamo bisogno.